Oggi ci tuffiamo nel Romance, un genere letterario che non piace solo a ragazze e donne, ma che può affascinare anche il lato maschile del pianeta, soprattutto quando, come in questo caso, sono anche gli uomini a prendere parola! Con un affascinante alternarsi fra Mia e Sebastian, conosciamo meglio l'autrice di Viaggio di sola andata, Sofia Ribes.
Parlaci un po’ di te!
Lettrice onnivora, scrittrice nottambula. I libri fanno parte di me, da sempre.
Come hai scoperto la tua passione per la scrittura?
Ho sempre amato scrivere... lettere, diari, temi. Da bambina, la scrittura mi regalava viaggi meravigliosi in posti lontani. Andando avanti, ho sentito il bisogno di portare questa mia passione a un livello superiore. Da qui, l'idea del primo romanzo.
Parlaci di come il genere romance ti ha conquistato.
La passione per il Romance mi è stata tramandata da mia madre. Quando in casa sei sommersa da romanzi rosa, cosa fai? Li leggi!
Quando scrivi hai già tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?
Preferisco sempre organizzare una scaletta con gli eventi che determinano i "fatti principali" della storia. Seguo poi il flusso dell'ispirazione per la stesura delle varie scene.
Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?
Sì, certo. Musica, musica e... musica! Ogni nuovo progetto ha la sua playlist.
Dove trovi l’ispirazione?
Ovunque... intorno e dentro di me.
Come è cambiata la tua vita scrivendo?
La scrittura mi ha regalato tantissime soddisfazioni. Ho avuto occasione di conoscere persone fantastiche qui nel mondo "libroso". Il confronto con le altre autrici mi ha permesso di crescere e migliorarmi, giorno dopo giorno. In più, ho delle lettrici meravigliose! Non potrei chiedere di meglio.
Come è nato il tuo libro?
Viaggio di sola andata per l'Amore nasce dalla voglia di raccontare una storia di rinascita, di seconde possibilità. Nel periodo in cui l'ho ideata, sentivo la mancanza della montagna, dello sci (un'altra mia grande passione). Tutti elementi che ritroviamo in questo romance. La nostalgia è uno stato d'animo che lascio libero di esprimersi durante la stesura. Per questa storia, in particolare, è stata altamente ispirante.
Quanto conta la fantasia in quello che scrivi?
La fantasia è tutto per quanto mi riguarda. Di mio, di personale c'è ben poco nelle storie che scrivo. Parto da suggestioni e sensazioni intime, per arrivare a descrivere fatti e situazioni del tutto nuovi per me.
Nel tuo romanzo, “Viaggio di sola andata”, Mia è travolta dalle diversità di Sebastian. Quanto pensi siano importanti, in una coppia, le differenze di gusto e caratteriali?
Le differenze, nella coppia, sono punti di forza se la coppia stessa li vive come tali. Nel caso di Mia, che sopravvive, ancorata al suo passato, spenta da un presente inesistente, Sebastian rappresenta il cambiamento positivo, la novità, che può fare la differenza nella sua vita. Che può rivoluzionarla, portandola a riscoprire emozioni dimenticate, a guarire ferite profonde. Io, personalmente, vivo la diversità come stimolo continuo; una fiamma viva, sempre accesa.
Da un punto di vista della struttura della storia, hai deciso di cambiare spesso pov (punto di vista) nella narrazione. Usi spesso questa tecnica? Come pensi possa arricchire un romanzo?
Il POV alternato è presente in tutti i miei romanzi. Lo apprezzo tantissimo anche da lettrice. Ritengo che dia valore aggiunto alla storia e aiuti il lettore ad avere una visuale quanto più completa e chiara possibile (parere personale, ovviamente). E poi, mi diverte troppo scrivere i POV maschili!
La metafora del viaggio: come ce la puoi spiegare?
Il viaggio che deve affrontare Mia è un percorso interiore tutto in salita. La porterà a mettersi in discussione, a sondare i propri limiti e ad ascoltare il proprio cuore. La destinazione non è in programma; eppure, arriva lo stesso: l'Amore, una nuova occasione per essere felice.
Poche righe per invogliare un lettore a prendere in mano il tuo libro e a tuffarsi nella sua storia.
A tutte le romantiche sintonizzate: se vi piacciono le atmosfere da sogno, immerse nella neve, i battibecchi spassosi e una buona dose di testosterone... voilà!
Avete trovato la storia che fa per voi.
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