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Intervista a Liz Chester-Brown


Ogni volta che ci immergiamo in una storia, a libro concluso, la nostra mente elabora dei pensieri, delle considerazione. Tra queste, molto spesso, c'è il background, il dietro le quinte dell'opera nella quale ci siamo ritrovati. Com'è nata? Come è stato plasmato il protagonista? Che ispirazioni ha avuto l'autore per dar vita a queste vicende? Ed è proprio con loro, con gli autori, che ho intenzione di dialogare. Una rubrica che no è altro che un faccia a faccia con scrittori emergenti (e non) che ci raccontano di loro, della loro scrittura e di come tutto è nato.

Inizio con lei, Francesca Sivori, in arte Liz Chester-Brown e il suo romanzo che l'ha resa celebre come "Book Trotter" in tutta Italia, "Io sono una famiglia - Il gabbiano" Scopriamo insieme la sua storia, quella della sua Arianna e i suoi prossimi appuntamenti.



  • Ciao! Parlaci un po’ di te!

Mi chiamo Francesca Sivori e sono una musicista: dopo anni dedicati all’organizzazione e direzione artistica di eventi di musica classica (stagioni concertistiche e masterclass) oggi sono pianista conduttore nei laboratori di musica da camera di AllegroModerato, la scuola di musica che prepara ragazzi con disabilità psichica e/o motoria a entrare in orchestra. Ho fondato un’orchestra AllegroModerato a Diego Suarez, in Madagascar.

  • Come hai scoperto e coltivato la tua passione per la scrittura?

Mi sono “allenata” alla scrittura, stilando Progetti, nonché comunicati stampa, le


gati alla mia attività. Da diversi anni volevo scrivere la storia della mia vita e… alla fine l’ho fatto!

  • Parlaci di come sei diventata una vera e propria “Book-Trotter”.

Dopo aver inviato il mio manoscritto a diversi Editori, ricevendo solo proposte di pubblicazione del mio libro a pagamento, ho deciso di auto pubblicarmelo e auto distribuirmelo: un’impresa non facile, ma che si è rivelata un’esperienza bellissima. Ho conosciuto infatti persone stupende, in primis i librai; ho visitato luoghi della nostra Italia e scoperto dei veri e propri gioiellini.

  • Quando scrivi hai già tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?

Ora sto scrivendo un libro la cui storia l’ho tutta in testa: ma so già, che, com'è successo per Io sono una famiglia – il gabbiano, strada facendo apporterò modifiche e/o aggiunte.

  • Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?

No, nessuna: tranne che ascoltare molta musica. Ma questo lo faccio sempre.

  • Dove trovi l’ispirazione?

Soprattutto dal mio vissuto: anche nel secondo libro parlerò di una mia esperienza. E così pure nel terzo.

  • Come è cambiata la tua vita scrivendo?

Più che per aver scritto il libro…mi è cambiata per promuoverlo e distribuirlo: due attività alle quali dedico molto tempo, in questo momento.

  • Come è nato il tuo romanzo?

Semplicemente, ho scritto la storia della mia vita. Pensavo di averla scritta per me, per i miei famigliari. E invece…eccomi qui: 17 premi in Concorsi letterari, quasi 200 recensioni positive su Instagram; quasi 2500 copie vendute.

  • Quanto c’è della tua vita nella storia di Arianna?

A parte il fato che Arianna è violinista e io sono pianista… tutto.

  • Il tuo libro s’intitola “Io sono una famiglia”. Quanto pesa il nucleo familiare nella vita della protagonista? Raccontaci della sua difficoltà nei rapporti umani.

La famiglia è il microcosmo, la prima comunità dove tu cresci e ti formi. La “palestra" dove tu ti “alleni” per diventare una persona equilibrata, autonoma e indipendente. I genitori hanno un ruolo importantissimo e determinante: il loro comportamento, il loro affetto, i loro insegnamenti faranno di te l’adulto che sarai. Sono le persone che più condizioneranno la tua vita: nel bene e nel male; nel positivo e nel negativo.

  • Francesco e Ada, i genitori di Arianna, sono due persone molto diverse: cosa pensi possa aver preso da entrambi la protagonista?

L’allegria e la positività di Francesco e la “cocciutaggine/determinazione” di Ada.

  • La metafora del gabbiano, come ce la puoi spiegare?

Il gabbiano, per noi gente di mare, è il nostro compagno: di pesca, di spiaggia, di scoglio. Per me il gabbiano è il simbolo della libertà, del rincorrere i sogni, della leggerezza nell’affrontare le avversità; rappresenta la gioia di volare, la gioia di vivere!

  • Poche righe per invogliare un lettore a prendere in mano il tuo libro e a tuffarsi nella sua storia.

Nel mio libro si ride, si piange; ci si diverte ma ci si arrabbia anche. Credo che ogni lettore possa trovare una emozione legata al proprio vissuto e riconoscersi in essa.

  • Hai qualcosa in cantiere? Una nuova storia?

Un secondo libro e anche un terzo. Quest’ultimo sarà la storia di Angelino, un personaggio minore de Io sono una famiglia – il gabbiano. Anche qui legherò la sua storia ad una mia reale esperienza: l’insegnamento della musica ai ragazzi con disabilità psichica e/ o motoria, presso la scuola della cooperativa Allegro Moderato di Milano.


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